lunedì 8 novembre 2010

Las ofrendas di Don Francisco

Don Francisco e las ofrendas


Ho conosciuto Don Francisco al cimitero di San Antonio de los Cobres, devastato paese di minatori del borace. Era in piedi davanti alla tomba della madre. Tutta la sua famiglia era con lui. Don Francisco ha i denti rovinati dalla coca, morde le parole mentre ne mastica le foglie. Le sue labbra sono verdi di coca. Don Francisco ha una grande famiglia. Suo figlio Diego (19 anni, orecchino, capelli tenuti su da una fascia, lavori precari) tiene in braccio un bambino di pochi mesi. Sua moglie, 17 anni, sorride con timidezza. Giorno dei defunti, si adornano le tombe con i fiori di carta e di plastica. I cimiteri si trasformano in un arlecchino colorato che contrasta con il freddo della Puna ai tremila e settecento metri di San Antonio..
Don Francisco insiste: ‘A casa, vieni a casa. A vedere il salone delle ofrendas’. Vado, andiamo. Lui scende in bicicletta. Con un nipotino dietro le spalle. Arriviamo a una casa diroccata, ma con una grande sala. ‘L’ho costruita per la festa della Virgen del Perpetuo Socoro’, dice. Una volta all’anno, a luglio, festa della devozione personale di Don Francisco. In questi giorni, questa sala (mattoni di adobe, di fango) ospita lo scenario cupo e opulento delle ofrendas. La madre di Don Francisco è morta tre anni fa. Questo è l’anno della despedida. Dell’ultimo addio. Il viaggio verso l’al di là sta finendo. Il prossimo anno non saranno più necessarie le ofrendas. La madre ha raggiunto la sua meta. Ma la famiglia di Don Francisco, quest’anno, ricorda anche il giovane Benito, il marito di una delle figlie. Anche lui se ne è andato. Un pane a forma di croce è dedicato a lui. Che si è gettato da un ponte. Lasciando dietro di sé, due bambini piccoli.
Don Francisco vuole che faccia una fotografia della famiglia davanti al tavolo delle ofrendas, me ne offre (pane a forma di colomba, di armadillo, di pesce) da portar via. Mi regala un’immagine della Virgen del Perpetuo Socoro.  E’ nel mio zaino.
San Antonio de los Cobres, 2 novembre

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