venerdì 12 novembre 2010

Incontri/6 Don Emanuel, Filomeno e i panchos

Don Emanuel


Don Emanuel vende panchos (perritos calientes, per essere più chiari. Hot dog, insomma) da sempre. Da quanto era ragazzo. Nella piazza di Tucuman o in quella di Santa Maria, il paese dove è nato. Di questo volevo parlare. Ma lui, saputo che sono italiano, mi racconta solo di Filomeno.
Filomeno era italiano. Uno dei tanti di Argentina. Però, per anni e anni, è stato il compagno di piazza di don Emanuel. Faceva il fotografo, Filomeno. Con un  cavallino di legno e stoffa..  ‘A Filomeno lo ha ucciso il sedentarismo. Non ha mai fatto un passo. Veniva in piazza con la sua macchina e non si muoveva di un metro. Tornava a casa e mangiava. Glielo dicevo: devi camminare, altrimenti i tuoi muscoli si fermano. Non mi ha mai dato ascolto. Non è arrivato ai cinquanta. Io, invece, tutti i giorni cammino mezz’ora. Eravamo proprio amici con Filomeno. Lo ha ucciso il sedentarismo’. Ho deciso che la memoria di Filomeno e la faccia immalinconita di don Emanuel meritano un pancho. Solo uno. Con savor, un accenno di intruglio giallognolo dal sapore di mostarda. Due pesos, meno di cinquanta centesimi. Rimane lì, il pancho. A metà strada verso lo stomaco. Farò due volte il giro della piazza per cercare di digerire. Don Emanuel sembra approvare.
Se passate da Santa Maria è facile trovare don Emanuel. Al pomeriggio (dopo le cinque) sta sulla piazza, quasi di fronte alla chiesa. Al mattino, è davanti alla banca del paese. Ogni giorno c’è una coda. Per la pensione o per un salario.
Santa Maria, 9 novembre. 

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