Strana sensazione. I palazzi in costruzione, i grattacieli che stanno crescendo come piante rampicanti, i nuovi alberghi, i nuovi uffici, la nuova sede dell’Unione Africana (ci sventola una bandiera cinese sopra), sono come immensi insetti immobili.
|
La nuova Addis |
|
La nuova Addis
|
|
La nuova Addis |
Oggi, giorno di Addis Abeba, primo giorno in Etiopia, nessun manovale sembrava al lavoro, nessun operaio era in bilico su ponteggi costruiti con legni di eucalipto. E’ come se la frenesia immobiliarista di Addis Abeba stesse conoscendo una pausa. No, non è così, non si ferma: ma oggi era come se l’assalto al cielo si fosse fermato lasciando tutto a mezzo. Mi dicono che un braccio di ferro divide ancora la chiesa ortodossa dalla potenza di Alì Mudi, l’uomo più ricco del paese per terreni a Piazza. Cortine di lamiera impediscono di vedere gli squarci che si sono aperti nella vecchia Addis Abeba. Raccontano che la nuova, grande diga sul Nilo (la più grande dell’Africa, appalto della ditta Salini) ha consumato fino all’ultima riserva di cemento dell’Etiopia. Per questo i grattacieli di Addis Abeba rimangono scheletri e torrioni non finiti. Ma la sky-line della città è impressionante: la capitale dell’Etiopia ha cambiato volto. Fatico a ritrovare le mie strade acciottolate.
|
Il Finfin Aderas |
|
Il caffè Parisienne |
Ma io, conservatore, sono testardo: la prima giornata di viaggio è un rito, atterraggio al primo mattino, succo di frutta al bar Parisienne, locale con tratti snob sulla Bole. Giro per i luoghi di un impero scomparso. Pranzo al FinFin Aderasc, luogo dove la città nata meno di un secolo e mezzo fa per i desideri di un regina. Cena al club armeno. Alt: l’ultimo cambiamento. Il club armeno ha chiuso. Chiuso per ristrutturazione. E io che ero legato alla cortesia dell’ultimo cameriera in giacca bianca e in un menù immutabile. La mutazione della mia Addis Abeba è in questo luogo che, quando e se riaprirà, sarà ‘diverso’. Non so se mai vi tornerò. Gioco di nostalgia. Quanti armeni sono rimasti ad Addis Abeba?
Addis Abeba, 13 settembre
Nessun commento:
Posta un commento