martedì 29 novembre 2011

Luoghi di resistenza (in)consapevole/La libreria Griot a Roma

Il tempo in libreria


Angolo di via Santa Cecilia, quartiere di Trastevere, Roma. Piccola porta a vetri. Qualche incertezza a capire che si tratta di una libreria. Tre tavoli, sedie, fogli sparsi. Questo è un luogo dell’Africa.
Long sellers: Maryse Conde con le sue ‘Mura di Segou’. La giovane Igiaba Scego, scrittrice in bilico fra Somalia e Italia, gioca in casa (lei è romana e romanista): i suoi libri della doppia identità sono molto amati. Ma anche la nigeriana Adichie Chimananda ha i suoi appassionati. Riszard Kapuscinski e Angelo Del Boca devono essere sempre presenti sugli scaffali della libreria: penso che sia uno strano accoppiamento, due grandi giornalisti che hanno raccontato in maniera opposta la grandezza e la nefandezza di Hailé Selassiè, ultimo negus d’Etiopia. E ancora, i classici: Ken Saro Wiwa, ‘Il crollo’ di Chinua Achebe, almeno fino a quando e/o lo ha ristampato. Bella classifica di libri. Quasi un indice di gradimento dei libri africani in Italia.

Leggere in libreria


Cinque anni di vita. Non è poco per una piccola libreria così specializzata. Ostinazione e passione. Libreria al femminile. Quattro donne a gestirla nella vita di ogni giorno. Forse solo delle donne potevano avere il coraggio sfacciato di creare una libreria africana. Forse devi credere che Carla abbia assecondato il desiderio della figlia Martina. La ragazza era tornata da una storia africana come esperta dell’Unesco. Non voleva dimenticare. La madre le dette una mano. E aprirono un luogo di libri africani. Una libreria controcorrente. Capace di raccontare come questo continente fosse vitale. Un luogo dove sfuggire agli stereotipi nei quali noi occidentali vorremmo rinchiuderlo. I libri sugli scaffali, gli oggetti, i veli mauritani come i tessuti maliani, bi dvd di questa piccola libreria sono a dimostrare la forza dell’Africa.

Giuseppina di fronte alla libreria


Si vive di libri africani? ‘Si sta a galla’, dice Giuseppina, antropologa, traduttrice de ‘L’invenzione dell’Africa’. Sì, se la libreria diventa anche  Officina e offre corsi di lingua (arabo - grande successo, effetto delle primavere del Nordafrica – swahili, amarico e farsi). Sì, se si inseguono le case editrici (spesso disattente verso le piccole librerie) che pubblicano libri africani. In difficoltà Epochè (hanno avuto il coraggio di collane africane), ecco che Morellini ha una collana Griot, E/O ha ‘I leoni’, Nuova Frontiera è attenta all’Africa. Escono libri per Jacabook e per Harmattan. L’Emi conserva e rinnova la sua storia africana. Uno scaffale è dedicato al mondo nero del continente americano.




Non si passa per caso da via Santa Cecilia. Non è fra le strade del turismo bohèmienne che affolla Trastevere. Bisogna cercarla, questa libreria. Studenti, aficionados, viaggiatori, lettori accaniti passano con qualche regolarità. Cercano libri particolari. Qui si fanno incontri, io passo del tempo con Matteo che sa di Somalia (incontro casuale, appunto, in un pomeriggio) e sta cercando di imparare l’arabo. Ci sono oggetti che raccontano frammenti di Africa. Oggetti portati da amici. C’è un catering (maliano e palestinese) per occasioni conviviali.

Fra qualche tempo, dalla officina della piccola libreria partirà il progetto di una mappa. Un wiki-Africa italiano. Un tentativo di scrittura collettiva di una mappa che ci indichi i luoghi presenza africana in Italia. Progetto da seguire. Al quale collaborare.

Luogo strano. E, allo stesso, normale. C’è aria di casa. Luogo prezioso.
Roma, 26 novembre
Libreria Griot
Via di Santa Cecilia, 1/A a Roma
Tel. 06.58334116
www.libreriagriot.it
Chiuso al lunedì. 

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