La foto segnaletica di Rosa (da potacchione.wordpress.com) |
Ci sono parole che ti passano accanto e si impigliano nella mente.
Un tempo cosa facevi: forse, se eri un giornalista, te le annotavi su un taccuino e, forse, un giorno sarebbero riemerse.
Oggi faccio una strana operazione (almeno per me).
Qualcuno alla radio, accesa al mattino, fra una crisi e l'altra, lascia andare un ricordo che appare irrimediabilmente fuori posto. E fuori posto, Rosa Parks lo era certamente quando il primo dicembre del 1955, a Montgomery, in Alabama, salì su un autobus. Rosa era una donna di 42 anni. Faceva la sarta. Forse era stanca quel giorno, non vi erano posti a sedere liberi nella parte dell'autobus riservata ai neri. Rosa era un afroamericana. Era nera. E, in quegli anni, meno di mezzo secolo fa, nella più grande democrazia della Terra, i neri erano cittadini inferiori. Rosa, quel giorno, sedette nei posti destinati ai bianchi.
Oggi è l'anniversario di questa storia straconosciuta e lontana. I passeggeri bianchi di quell'autobus protestarono, l'autista, James Blake, ordinò a Rosa di alzarsi. Lei rifiutò. Blake chiamò la polizia, Rosa venne arrestata.
Quella stessa notte, a Montgomery si riunirono decine di afroamericani. Emerse, allora, un leader naturale, il pastore protestante Martin Luther King. Quegli uomini e quelle donne decisero di non accettare più soprusi. I neri cominciarono a boicottare i bus dell'Alabama. Per 381 giorni andarono a piedi. Fino a quando non furono cancellate le leggi e i regolamenti segregazionisti.
Rosa Parks (da ildiverso.blogspot.com) |
Non ebbe vita facile, Rosa. Fu minacciata, non trovò più lavoro in Alabama. Si trasferì a Detroit. Riprese a fare la sarta per poi diventare segretaria di un membro del Congresso. Nel 1999 ricevette la Medaglia d'Oro dal Congresso e fu ricevuta dal presidente Clinton.
Rosa è morta a Detroit nel 2005. A 91 anni.
Non so, in realtà sono andato a leggermi un paio di articoli e guardato wikipedia per scrivere queste parole su Rosa. Non ho tenuto per me questa storia. Solo perché è un anniversario che ben pochi ricorderanno?
Non ne ho idea: so che questa storia mi ha davvero attraversato la mente questa mattina. E mi sembrava così diversa da quanto stavo ascoltando. Mi sembrava così lontana, dimenticata, racchiusa in un'agiografia di buoni sentimenti. E, allo stesso tempo, mi sembrava così attuale, così reale, così vicina a noi. Un blog ti consente di raccontarla, di copiarla. Un taccuino virtuale. E' rimasta bianca la pagina del taccuino di carta. Perché ho dedicato mezz'ora di questo primo dicembre a Rosa?
San Casciano in Val di Pesa, primo dicembre
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