mercoledì 19 ottobre 2011

Etiopia/Kadiga

Hakaisse Abdalla fa parte del lignaggio Shekka del clan Shekek-Hassob. Hakaisse è un Afar. Non è un nomade. Ha le capre al villaggio. Vende chat in città. Ha sposato Esegala: la figlia della sorella di suo padre. Sua cugina. Ma Esegala non vuole vivere nelle campagne, non vuole pascolare le capre, non vuole andare a prendere l’acqua al pozzo. Hakaisse vuole avere capre per lasciare un bene in eredità al figlio. Hakaisse ha la soluzione: Esegala sarà la moglie di città, bisognerà trovare un’altra cugina come moglie di campagna. 

Hakaisse non ha nessuna intenzione di sposare una donna di un altro clan e non vuole rompere le tradizioni. Hakaisse tratta la faccenda con i suoi fratelli, con i compagni di lignaggio, con i vecchi della famiglia. La nuova moglie sarà Kadiga, figlia di un fratello del padre. La negoziazione del nuovo matrimonio è andata avanti per quattro settimane. Hakaisse ha speso ben 1500 birr in chat, tabacco, camicie, pantaloni e proiettili. Le nozze sono durate otto giorni. E’ stato un giubilo. Dopo la luna di miele Hakaisse ha lasciato le capre a Kadiga ed è tornato con Esegala in città.

L'offerta del chat
Kadiga non è rimasta al villaggio. Non si è ribellata. A tutti è apparsa tranquilla. 
Un giorno la sua famiglia ha trovato le capre ancora chiuse nel recinto. Belavano con versi da corvi. Mancava un animale. Kadiga non c’era più.

Io l’ho incontrata a Gibuti. Aveva preso il treno verso il mare. Era la prima volta che lasciava la sua capanna. A Gibuti, ora Kadiga vende chat al mercato. Un uomo glielo fornisce ogni mattina. Nessuno ancora l’ha seguita per ricondurla al villaggio. Nessun Afar sposerebbe Kadiga. Ma lei alza le spalle. Ci sono uomini Issa. Ci sono altri uomini, tanti uomini. Kadiga abbassa il volto e spruzza acqua sulle foglie di chat prima di infagottarle in un sacchetto di plastica.
Gondar, 30 settembre

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