mercoledì 28 dicembre 2011

Paradosso Qatar/1


Non deve essere stato facile per l’ex-presidente del consiglio italiano ammettere di essere ‘secondo’ a qualcuno. ‘Noi i soldi del Qatar non li abbiamo’, ha spiegato Silvio Berlusconi a chi lo interrogava sulle possibilità del Milan di ingaggiare il calciatore argentino Carlos Tevez.

Già, il Qatar e il calcio. Il Qia, fondo sovrano del Qatar possiede il 70% del Paris Saint-Germain, la squadra che sta contendendo Tevez al Milan. Braccio di ferro fra lo sceicco Hamad bin Khalifa al-Thani e Berlusconi: fra qualche giorno sapremo chi vincerà. A presiedere il consiglio di amministrazione del Psg vi è un membro della famiglia reale: Nasser al-Khalifi. Che è anche al vertice di al Jazeera Sport.

Gente seria nel calcio e nella televisione, i qatarini. Gli sceicchi di Doha possiedono anche il Malaga. Sono sponsor ufficiali (180 milioni di euro in sei anni) del Barcellona: hanno costretto Messi, Xavi e Iniesta a spostare sulla schiena il logo dell’Unicef. E infine il trionfo finale: il Qatar, 93esimo nel rankig Fifa, appena sopra il Malawi, nessuna tradizione alle spalle, ospiterà i campionati del mondo di calcio nel 2022. Dovrà avere undici stadi, racchiusi in un territorio arido grande poco più della Corsica.

Appassionati di televisione, gli sceicchi di Doha. Si racconta che al-Jazeera, la televisione più guardata nel mondo arabo (60 milioni di spettatori), sia costata 150 milioni di dollari alla famiglia al-Thani. E lo sceicco Hamad, ancor oggi, a quasi vent’anni dalla nascita dell’emittente, ripiana i conti della tv. Al-Jazeera è stata un’arma formidabile per i ribelli di Bengasi nella guerra contro Gheddafi.

Lo sceicco Hamad bin Khalifa al-Thani


Il 30 marzo del 2011, a Doha, sono cominciate anche le trasmissioni di Libya Tv, primo canale satellitare dell’opposizione libica. Il Qatar ha fornito tecnologie e strutture;  pagato e ospitato i giornalisti.

La nuova televisione libica verrà creata dall’ex-direttore di al Jazeera. Waddah Hanfar, giordano di origine palestinese, ottimo giornalista. Si era dimesso dalla televisione di Doha dopo che Wikileaks aveva pubblicato documenti di un possibile legame fra lui e la Cia.

Plausi occidentali, invece, per al Jazeera Balkans, nuova televisione (multietnica) di Sarajevo. E’ la prima volta che Doha apre un canale televisivo in lingua locale (potrà chiamarla serbo-croato?). Da occidente il Qatar entra in Europa con il calcio, da oriente con le televisioni.

Ancora: il presidente dell’assemblea delle Nazioni Unite è il qatarino Nassir Abdulaziz al Nasser.
Infine: la seconda delle tre mogli dello sceicco al Thani è Mozah bin Nasser al-Misnad. Elegantissima nelle sue apparizioni pubbliche. Cinque lauree honoris causa, ambasciatrice dell’Unesco, presidente della fondazione del Qatar per le scienze e lo sviluppo. Riviste femminili italiane azzardano: la posizione di Mozah sulla poligamia e sul codice di famiglia ‘è uno dei segreti meglio conservati dell’Emirato’.  Mozah bin Nasser al-Misnad è considerata una esponente del femminismo islamico.

Difficile negare la super-attività di un piccolo, poco popolato (e ricchissimo) emirato arabo.
San Casciano in Val di Pesa, 27 dicembre






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