![]() |
Salone dei Cinquecento |
Le grandi foto di Aldo Fallai nella Sale d’Arme di Palazzo Vecchio. Primo atto della nuova edizione di Pitti Uomo. Evento Mondadori. Buffet a finger food nel Salone dei Cinquecento. I milanesi sono all’oscuro delle polemiche che avvolgono la ricerca dell’affresco scomparso di Leonardo da Vinci. Gli uomini-serata proiettano le foto di Aldo sulla parete di fondo del grande salone: strano effetto da Orwell 1984.
Chi farà il casting delle guardie del corpo? Privi di senso dell’ironia. Quasi tutti a testa calva (muscoli arrotolati sul collo da tori), auricolare bianco nelle orecchie, strizzati in giacche eleganti come una divisa, occhi senza espressione e mani intrecciate all’altezza del ventre. Un uomo, dimesso e nervoso, controlla con qualche apprensione che tutto vada bene: deve essere il responsabile del buffet. I camerieri roteano fra gli invitati (Aldo, fotografa i camerieri, è un ottimo servizio). Nessuno ascolta la povera cantante jazz, fuori posto in un salone disattento. Tutto preso nella propria autorapresentazione.
![]() |
Le foto di Aldo Fallai |
Poca gente passeggia fra le immagini (belle, grande lavoro in post-produzione) di Fallai. C’è anche Cesare Prandelli fra le persone fotografate. Gli invitati preferiscono le delizie del buffet. Passa in fretta un direttore generale della Mondadori, so che trent’anni fa dirigeva Radio Popolare.
![]() |
Foto ricordo |
Chiacchiere fra gli invitati. Si parla, con rabbia contenuta, dei controlli della finanza. Afferro frammenti di conversazione sui laboratori dei cinesi (faccio una scelta selettiva e colma di pregiudizi, lo ammetto). E’ il mondo della moda, questo. Poi ascolto con qualche preoccupato interesse: ‘Ho messo i soldi, una parte dei soldi, in una cassetta di sicurezza. Qui salta tutto. Non ci sono più soldi. La banca non voleva rendermi i miei soldi. Ci sono piani per chiudere le frontiere della Germania quando alcuni paesi torneranno alle loro monete. La Grecia, a giugno, userà le dracme. La piramide finanziaria non riesce più a stare in piedi’. Panico nel mondo della moda?
E questa gente attorno a me, tirata a lucido, che si gode una finzione quasi gaudente e afferra con gesto rapido la fettina di cinta cinese arrotolata su un dattero? ‘In molti qua dentro sanno che non c’è più molto tempo. Vogliono solo durare. Tirare più a lungo possibile. Ogni giorno sono soldi. In tre mesi guadagnano denaro a sufficienza per comprarsi una casa’. Come dire: vogliono arrivare in gran forma al finale. ‘Se hai bene solidi, te la cavi. E loro vogliono cavarsela’.
Vado al buffet a rifornirmi di panini tartufati.
![]() |
Intervista |
Poi, a notte, rileggo le parole che John Berger, grande vecchio della scrittura, consegna, di malavoglia, a un bravo giornalista che lo intervista. La domanda è: ‘Chi sono i nuovi tiranni?’. Risposta: ‘Sono anonimi. Operano attraverso il capitalismo finanziario. I loro occhi esaminano tutto e non contemplano nulla. Sono incapaci di ascoltare e la fiducia in se stessi è pari alla loro ignoranza. Profittatori. Non sanno niente. Conoscono solo i loro racket. Da qui la paranoia, e, generata da questa, la loro energia ripetitiva. Il loro reiterato articolo di fede è: non c’è alternativa’.
E’ che non mi piace fare il moralista.
Firenze, 10 gennaio
Nessun commento:
Posta un commento