mercoledì 4 gennaio 2012

L'uomo che vive

Orizzonti


Lorenzo è saltato giù dalla finestra. Non era poi nemmeno così difficile. Un balzo e via. La giacca a vento bianca per il freddo, le mani in tasca, il capo chino. Poi c’e’ da scavalcare la recinzione, il filo spinato dei campi. Là non ci sono le mucche. Ha paura delle mucche, Lorenzo. E’ ancora ragazzo, undici anni. Ma chi lo tiene? Non certo la madre: lei ha 27 anni e non ha più fiato. Non sa come si fa. Solo il vecchio, l’uomo che muore, potrebbe trattenerlo. Potrebbero giocare ancora agli inganni: lui gioca a fare il bravo e il vecchio lo sa e sta al trucco.
Lorenzo ha spalmato di grasso di gradini della chiesa la notte della festa del santo patrono. Invece di ridere a crepapelle, lo hanno preso a schiaffi. Bisogna stare attenti a Lorenzo: lui ruba. Dalle borse, nelle case, nei bar, alla casa del popolo. Oggi lo hanno sopreso a fumare con una ragazzina. Aveva fatto il verso dell’accendino alla bionda slavata della terza media. Lui sta ancora in prima. A lei, ovviamente, quel delinquente piace. Non sanno fare, la sigaretta di salvia è venuta uno schifo, ma si accendeva e si poteva aspirare fumaccio profumato. Tanto basta per sognare un po’ di non essere obbligati a dar retta a nessuno. 

Orizzonti

La donna aveva sorpreso i ragazzi. Che fai quando hai 50 anni e ti senti presa in giro dai ragazzi?
Niente. Lorenzo lo spedisci in camera, le ragazze le inchiodi davanti alla televisione. Lorenzo non ci sta. La camera è solo al primo piano. Un appiglio e sei a terra. Puoi provare a scappare anche se non hai la più pallida idea di dove andare. A undici anni, non sai del tempo, per fortuna. Né del destino. Intanto vai e quei momenti, confusi fra la rabbia e la libertà, l’emozione e la paura delle mucche, mica te li prende nessuno. Sono tuoi anche se non sai goderteli fino in fondo. Intanto vai. Sei un puntino bianco fra le stoppie dell’autunno, cammini le mani in tasca, il capo chino. La testa ha pensieri che non afferri. La strada doveva essere di là. Magari in paese ci arrivi. Il vecchio ha mosso la tendina della sua finestra. Ha guardato verso il campo delle mucche. Non ha pensieri nemmeno lui. Solo un sorriso, un sorriso spossato. Occhi liquidi, quasi di serenità. Un tocco frettoloso alla porta, una donna che vuole avvertire. Il vecchio torna verso il letto e vede Lorenzo oltre il boschetto delle querci. La donna non ha atteso una risposta. E’ entrata con l’allarme addosso. Il vecchio, l’uomo che muore, non l’ascolta.
Non è vero che questo racconto-non racconto è stato scritto a San Casciano in Val di Pesa. Non oggi. 

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