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Le prove davanti alla Libreria dell'Arco (le foto di Antonio Sansone) |
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Giovanni e la sua libreria |
Un giorno, anni fa, Giovanni Moliterni, Mipa per gli amici,
mi disse: ‘A Matera si è contagiati dalla lentezza e da una pigrizia priva di
sensi di colpa’. Giovanni è un libraio. La sua Libreria dell’Arco, nella piazzetta
di Palazzo Lanfranchi, uno dei cuori pulsanti della più bella città del Sud, è
un luogo prezioso. Qui siamo voluti venire con i nostri libri. Solo qui
potevamo trovare il coraggio, un po’ sventato, di uscire dalle case.
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Nadia prepara le letture |
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Piero e Daniele provano le canzoni |
Le case, le terrazze, le cucine, le camere da letto, i
tinelli con le credenze sono i luoghi perfetti per queste presentazioni dei
Libri Semplici. Abbiamo bisogno di familiarità.
Ma le panchine di pietra di fronte alla Libreria di Mipa sono calde di sole e
accoglienti, c’è una bella gelateria (I Vizi degli Angeli) e piccoli alberi che
danno qualche ombra: qui siamo voluti venire alla nostra prima uscita pubblica. Anche questo è un luogo familiare.
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Leo e Nadia |
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Via Ridola |
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Domenico Notarangelo |
La presentazione dei Viaggiatori Viaggianti, uno dei libri vecchi, uno dei libri dai quali tutto è
cominciato, è intermittente. Troppe storie. Si perdono e si riacciuffano i fili conduttori del viaggio. Si cercano talismani. Arriva Mimì Notarangelo e i suoi
anni. E’ stato l’ (in)volontario fotografo di scena di Pasolini quando venne
qui, ed era mezzo secolo fa, a girare il suo Vangelo. Mimì aveva la sua macchina fotografica nascosta sotto le vesti della comparsa. Ora ci fa il grande
regalo di venire qui. Poi ci sono gli amici. I passanti si impigliano nella musica di Piero,
nella chitarra di Leo, nei tamburelli leggeri di Daniele. Adele intona canti
del Sud. Nadia legge con calma, seduta sulla panchina. E' così che appaiono, per poi
scomparire dopo un minuto, Neruda e Bob Marley, Francisco Coloane e Ibn
Battuta, Sandokan (e Piero non vuole intonare la canzione più celebre) e
Rimbaud. Ma solo Corto Maltese può portarci nel cuore di Matera. Con le sue
parole di saggia malinconia: ‘Questa città sarebbe la mia fine’. Come fare a
liberarsi dalla ragnatela felice di Matera?
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La lettura di Nadia |
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Il canto di Adele |
Non ne ho idea. Chiedo ai materani ti farmi conoscere i luoghi della loro città, dove, come in Calle dell'Amore dei Amici a Venezia, sia possibile cambiare storia.
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Via Ridola |
Abbiamo fretta, il cielo diventa
azzurro-notte, bisogna andare. Nel Corso e in piazza Vittorio stanno
per accendere le luminarie della Festa della Bruna. Anche i Viaggiatori
Viaggianti, questa sera, vogliono fermarsi nelle sfolgorio di una città.
Matera, 30 giugno
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