Trent'anni fa, 1980, partivo per il Mexico. Non ne sono sicuro, ma credo che sia stato il mio ultimo viaggio senza un programma, senza una meta vera, senza un lavoro. Partivo per la stanchezza di qualcosa che non andava. Andavo a chiedere rifugio a un amico, Enrique, con il quale avevo vissuto ben cinque anni in una casa celebre a Firenze. La nostra casa era finita nella Guida all'Italia Alternativa di Re Nudo. Non so come Enrique vi fosse arrivato, so che dividemmo anni di gioventù assieme e che lui mi accolse nella sua piccola casa a Ciudad de Mexico. Non aveva macchina allora, mi attese ore e ore, con Luzma, all'aeroporto, alla fine pagò una fortuna per un taxi, a casa c'era una tavola apparecchiata.
Fra un ritorno e l'altro, sono rimasto quasi due anni in Mexico. La mia vita cambiò.
Trent'anni dopo, oggi, una nuova partenza. Come allora, senza una 'committenza'. Vado per 'andare'. Non arresto le palline che rotolano. Avverto la paura che forse avvertivo anche trent'anni fa. A un certo punto si lascia fare all'aereo. L'importante è arrivare alla scaletta dell'aereo. Poi ci pensa lui a trasvolare un oceano. Come allora, due amici, Lucio y Gladys, saranno all'aeroporto. Anche loro hanno vissuto in quella casa sulle colline sopra Firenze. Anche loro sono amici di Enrique. L'ho cercato, quest'uomo messicano, ma ho solo potuto lasciare messaggi che spero lo raggiungano. Mi ostino a credere che ci sia casualidad in questa storia. Ma so anche che l'ho voluta, preparata, desiderata. Avevo deciso questa partenza un anno fa, quando Leonardo, il più grande dei figli di Lucio y Gladys, mi disse che suo padre avrebbe compiuto sessanta anni nel giorno della 'scoperta' delle Americhe. Non è una storia che ricomincia. E' una nuova storia. Si è chiuso, si sta chiudendo un cerchio, e, forse, se ne apre un altro. Buen viaje.
mercoledì 6 ottobre 2010
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