Soldati etiopici sul confine con l'Eritrea |
Ieri Shimeles Kamal, portavoce del governo di Addis Abeba, ha annunciato l'azione di guerra dell'esercito etiopico.
Attacco in territorio eritreo. Nelle località di Ramid, Gimbi e Gelhabe. Introvabili, almeno per me, sulle carte. L'Etiopia sostiene di essere entrata in territorio eritreo per 16 chilometri.
Pochi giorni fa, l'Arduf aveva liberato due ostaggi tedeschi catturati durante un sanguinoso agguato a turisti accampati in cima all'Erta Ale, il vulcano più celebre della Dancalia.
Niente è possibile sapere sulla sorte di altri due ostaggi etiopici.
A gennaio l'attacco dell'Arduf aveva colpito per la sua violenza: era diretto contro turisti occidentali e cinque di loro erano stati uccisi. Gli afar sostennero di aver ucciso anche sedici soldati etiopici. Addis Abeba ha sempre smentito quest'ultima notizia.
Adesso è scattata la rappresaglia etiopica.
Addis Abeba si affretta a precisare: 'Non è un azione militare contro l'Eritrea'. Ma, allo stesso tempo, conferma di essere certa che l'Arduf sia armato e addestrato da Asmara. E che abbia le sue basi in Eritrea. L'Arduf ha sempre negato di ricevere aiuti da Asmara. Certo è che gli attacchi partono da oltreconfine.
L'Etiopia annuncia che l'azione militare continuerà fino a quando sarà necessario.
Il governo eritreo, a diverse ore dall'attacco, avvenuto fra mercoledì e giovedì, non ha rilasciato dichiarazioni.
E' la prima volta, dalla inizio della lunga e bellicosa tregua fra i due paesi, firmata al termine della guerra combattuta fra il 1998 e il 2000, che truppe etiopiche entrano in territori eritreo.
In questi anni non sono mai cessate le scaramucce di frontiera e mai è stata avviata una vera trattativa di pace.
Il timore è che ci sia voglia di resa di conti fra i dirigenti dei due paesi.
In Dancalia, dove tutto questo sta avvenendo, si trovano multinazionali minerarie (canadesi, indiani, statunitensi) alla ricerca di potassio, oro e petrolio. L'Arduf, nei suoi comunicati, aveva condannato la svendita delle loro terre.
Padova, 16 marzo
Arrivano sopite a noi, echi di mondi lontani presi come siamo nel frastuono del quotidiano.
RispondiEliminaVenti di guerriglie e chiusure sussurrano parole d'odio e dolore...
Vite si spengono silenziose e invisibili...