venerdì 16 marzo 2012

Etiopia-Eritrea/ Guerra sul confine

Soldati etiopici sul confine con l'Eritrea
E poi, improvvisamente, arriva la notizia dell'attacco etiopico alle basi dell'Arduf in Eritrea. L'Arduf è lo storico fronte ribelle degli afar, popolazione dei deserti del Corno d'Africa. La maggioranza dei suoi dirigenti hanno accettato, negli anni '90, accordi di pace con il governo di Addis Abeba. Una fazione dissidente non ha mai deposto le armi.

Ieri Shimeles Kamal, portavoce del governo di Addis Abeba, ha annunciato l'azione di guerra dell'esercito etiopico.
Attacco in territorio eritreo. Nelle località di Ramid, Gimbi e Gelhabe. Introvabili, almeno per me, sulle carte. L'Etiopia sostiene di essere entrata in territorio eritreo per 16 chilometri.
Pochi giorni fa, l'Arduf aveva liberato due ostaggi tedeschi catturati durante un sanguinoso agguato a turisti accampati in cima all'Erta Ale, il vulcano più celebre della Dancalia.
Niente è possibile sapere sulla sorte di altri due ostaggi etiopici.
A gennaio l'attacco dell'Arduf aveva colpito per la sua violenza: era diretto contro turisti occidentali e cinque di loro erano stati uccisi. Gli afar sostennero di aver ucciso anche sedici soldati etiopici. Addis Abeba ha sempre smentito quest'ultima notizia.

Adesso è scattata la rappresaglia etiopica.
Addis Abeba si affretta a precisare: 'Non è un azione militare contro l'Eritrea'. Ma, allo stesso tempo, conferma di essere certa che l'Arduf sia armato e addestrato da Asmara. E che abbia le sue basi in Eritrea. L'Arduf ha sempre negato di ricevere aiuti da Asmara. Certo è che gli attacchi partono da oltreconfine.
L'Etiopia annuncia che l'azione militare continuerà fino a quando sarà necessario.

Il governo eritreo, a diverse ore dall'attacco, avvenuto fra mercoledì e giovedì, non ha rilasciato dichiarazioni.

E' la prima volta, dalla inizio della lunga e bellicosa tregua fra i due paesi, firmata al termine della guerra combattuta fra il 1998 e il 2000, che truppe etiopiche entrano in territori eritreo.
In questi anni non sono mai cessate le scaramucce di frontiera e mai è stata avviata una vera trattativa di pace.
Il timore è che ci sia voglia di resa di conti fra i dirigenti dei due paesi.
In Dancalia, dove tutto questo sta avvenendo, si trovano multinazionali minerarie (canadesi, indiani, statunitensi) alla ricerca di potassio, oro e petrolio. L'Arduf, nei suoi comunicati, aveva condannato la svendita delle loro terre.
Padova, 16 marzo

1 commento:

  1. Arrivano sopite a noi, echi di mondi lontani presi come siamo nel frastuono del quotidiano.
    Venti di guerriglie e chiusure sussurrano parole d'odio e dolore...
    Vite si spengono silenziose e invisibili...

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