Giuseppe al lavoro |
Accade che all’osteria Malatesta approdi il pennello e
l’inchiostro di Giuseppe Palumbo. Una ciotola, la tinta nera, qualche sprazzo
di rosso, l’acqua. I vecchi amici attorno. Giuseppe oggi vive a Bologna. E’ uno
dei migliori disegnatori italiani. Maestro del fumetto. Ricrea, in una serata,
il mito contrapposto di Scipione e di Spartaco. Sono i protagonisti del suo
ultimo libro: L’elmo e la rivolta. Un
graphic essay. Il primo, vero saggio grafico italiano. Pagine colte. Dai bianchi e neri
decisi. I testi sono del saggista Luciano Curreri.
Il disegno nasce su un grande foglio di carta. ‘Scipione e
Spartaco incarnano immagini salienti della
italianità’, spiega Giuseppe Palumbo. La ribellione dello schiavo, storia resa
ancor più celebre da un film di Stanley Kubrick e dai muscoli di Kirk Douglas.
E, contrapposto, l’eroe militare, il condottiero romano che ha sconfitto
Cartagine. La loro storia è raccontata dal Corvo Nero. Lo stesso protagonista
di Uccellacci e Uccellini. Chi è Scipione
e chi è Spartaco fra Totò e Ninetto Davoli?
Giuseppe e gli amici |
Il mito di Spartaco agita i sogni dei movimenti socialisti.
Gli spartachisti di Rosa Luxemburg. Lo Spartak Mosca…’Già, sapete che lo
schiavo che spezza le sue catene ispirò chi scelse il nome della la squadra
della capitale della vecchia Unione Sovietica?’. Un libro ottocentesco, scritto
da Raffello Giovagnoli, diffuse il mito di Spartaco fra i comunisti russi.
Perfino Manzoni provò a scrivere un romanzo su Spartaco prima di preferire I
Promessi Sposi.
‘Eppure oggi i due uomini, Spartaco e Scipione, sono
maschere. Maschere tranquillizzanti. Racchiuse nel loro mito. Scipione divenne
testimonial del fascismo. Spartaco si prende la sua rivincita nel dopoguerra. Mentre
l’elmo di Scipio torna di attualità con l’inno d’Italia’. Nel disegno di
Giuseppe Palumbo, Scipione è un elmo vuoto. Spartaco, invece, assomiglia a un Hulk in bianco e nero. Cesare Zavattini, ricorda chi ha scritto del libro di Palumbo e Currieri, avrebbe definito questo ‘saggio’,
un’operazione impacifica. Fatta di
‘interruzioni, commenti, verifiche’.
Alla fine il Corvo Nero, così
saccente, farà una brutta fine.
Il disegno è finito |
Il disegno è finito. Rimarrà sulla parete dell’osteria
Malatesta per tutto il mese di giugno. Poi sarà messo all’asta.
Sono felici le riapparizioni di Giuseppe Palumbo a Matera.
Se ne andò a ventisei anni. Nel 1990. Una laurea in lettere antiche in tasca.
Ma il suo destino era il fumetto e non l’archeologia. In quegli anni fece le
sue prime prove con lo splendido Frigidaire.
Oggi vive a Bologna ed è il disegnatore di Diabolik. ‘Il massimo. Sono pagato
da un ladro’. Dalla sua penna è uscita una storia materana di Martin Mystere.
Eroe dei fumetti che passeggia per la città nella confusione della città
percorsa dalle processioni della Festa della Madonna della Bruna.
Giuseppe Palumbo usa uno strano aggettivo per parlare di
Matera: ‘A volte qui vi è una luce specifica’.
giuseppepalumbo.blogspot.com
L’elmo e la rivolta è pubblicato da Comma22
Matera, 1 giugno
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