Gli uomini del Maggio |
La Festa ha il ritmo dell’attesa. Ha lentezze. E improvvise
accelerazioni, avvisate dall’urlo dei massari alle proprie bestie. Dagli schiocchi del bastone. Dai fischi di chi dà il comando. Ha lunghe pause. Uomini e animali riprendono fiato dalla fatica.
Sabato di Pentecoste, nel bosco di Montepiano, splendida foresta, alberi come colonne (un
tempo da qui si ricavavano le traversine per le ferrovie), va in scena il primo
atto del Matrimonio fra gli Alberi. E’ la prima scena corale del Maggio di
Accettura, il Maggio di San Giuliano.
Bisogna convincere lo sposo, il Maggio, il grande cerro, alto quasi
trenta metri, ad andare incontro alla sposa. Non sarà facile. L’albero è quasi
riottoso. Come se non volesse conoscere la Cima, la sua compagna, l'agrifoglio con la quale è
destinato a unirsi.
L'arrivo nel bosco |
L'attesa dei buoi |
La luce del bosco sembra non dare importanza alla giornata
che minaccia pioggia. Le foto si tingono del verde intenso del fogliame.
Gli uomini dei buoi arrivano a piccoli gruppi. Sono
preceduti dal suono dei campanacci. Il bosco si popola. Ci si ferma ai confini
della macchia. Lo sposo, il Maggio, ha atteso per dieci giorni questo momento.
E’ su un pendio scosceso. C’è fango per terra. Si scivola. Questa volta saranno necessari trattori e
piccoli caterpillar per farlo uscite dal bosco più fitto.
Il saluto al mattino |
Il furgoncino dei panini e della birra |
Si preparano le corde |
Gli uomini si salutano con una stretta di mano. ‘Tutto a
posto?’. Il camioncino delle birre e dei panini ha già aperto. Si fa colazione a panini e birra. Dalle tasche escono mazzi di fave. I massari hanno
bastoni sottili. Servono per sorreggersi e mitigare la stanchezza. Servono per
picchiare i buoi. Per incitarli nel loro lavoro. Devono trainare un grande
peso. Gli uomini arrivano con le mani in tasca, i giaccotti da lavoro
(concessionari di auto, cantieri edili, frantoi, macellerie...), berretto in
testa. Hanno pazienza. Sanno aspettare. Si distribuiscono per il bosco secondo
regole conosciute solo da loro. Qui ci sono gerarchie antiche. Ruoli e posti nel corteo stabiliti da eredità decennali.
Vengono portati buoi giovani. Devono imparare,
annusare l’aria, capire quale compito li aspetterà fra qualche anno.
Si aggiogano i buoi |
L’avvio della festa è lentissimo. Passano le ore. Gli
uccelli del bosco possono cantare ancora in pace prima dell’arrivo del trattore
e delle grida degli uomini. Festa dei contrattempi: si rompe il motore del
trattore che spinge. Bisogna invertire le due macchine.
Si tira il Maggio |
I ‘vecchi’ prendono il comando. I giovani (orecchini e
tatuaggi da pirati) ubbidiscono. Francesco aggioga le sue quattro pariglie di
buoni. Qui sono chiamate parecchi.
E’ già tarda mattina. I genitori portano i bambini a vedere
il Maggio. Il trattore, slittando nel fango, spinge il grande albero fino al
piano. Gli uomini vi aggrappano una fune, una gomena da nave, e, grazie a
un’antica carrucola, tirano con forza. Ora piove a dirotto. Il lavoro non si interrompe.
Si tira il Maggio fuori dal pendio |
Si prepara il Maggio per il viaggio nuziale |
Antonio |
L'albero si muove, la sua resistenza è stata vinta. Comincia il viaggio del Maggio. Trasporto nuziale. L’albero
raggiunge la strada forestale. I buoi, aggiogati a coppie, sono legati, con un
gioco di boccole e catene, al tronco del Maggio. Adesso è la loro fatica. Devono
cominciare a tirare. I muscoli del collo si tendono.
Arriva, da Mola, l’orchestra della bassa musica. Due tamburi, un sassofono, una tromba, i piatti, un flauto, un
clarino. Suonano Rosamunda. Una hit è When the saints.
La 'bassa musica' |
Si è faticato a tirar su il Maggio. Ancor più difficile la croccia, il puntello principale sul
quale dovrà poggiarsi il cerro per essere innalzato il giorno del matrimonio. Gli uomini stanno in equilibrio sul tronco,
urlano e gridano dietro ai buoi. Gridano il nome delle loro bestie: Valentina, Costantina…a noi sembrano
colpi di gola. Animali da lavoro, questi buoi podolici e maremmani dalle grandi
corna. Ma, da anni e anni, non hanno più niente da fare nei campi. Nell’epoca dei trattori, se ne stanno a pascolare
tranquillamente. Vengono tenuti solo per la Festa. Alcuni massari li affittano
per altre occasioni, ma i più pagano il loro mantenimento. Non meno di mille euro
ogni anno. Non sono allenati, i buoi. Non capiscono le ragioni di tutta questa
fatica improvvisa. Alcuni sbandano. Altri si rassegnano. Tirano facendo
ondeggiare il muso.
La fatica del viaggio nuziale |
Vengono già acquazzoni. Un freddo improvviso. Parte il
Maggio, parte la croccia. E’ un
ragazzino di quindici anni a guidare il corteo. Bravo e serissimo. E’ figlio del
matrimonio che ha unito le due famiglie storiche di queste campagne. E’ l’erede
designato al primo posto nel corteo arboreo. Ora sappiamo chi guiderà il corteo
dei massari nei prossimi anni.
Il viaggio del Maggio |
Sosta per un pic-nic. Veloce, oggi non c’è tempo. La musica
riprende. I buoi tirano con forza. Ma non possono niente con la piccola salita
dei Tre Confini. Ci vuole un trattore per far salire il Maggio.
I crocciaioli, invece,
sono testardi. Vogliono salire con la forza dei buoi. Gli animali sono stanchi.
Si impuntano. Si invertono le coppie. Manovre che non capisco, ma questi uomini
hanno esperienza e sapere. Si spostano le
pariglie. Difficile la manovra fra
muretti e fossi. Scene dure. Ma, alla fine, anche la croccia segue il Maggio.
Gli uomini del Maggio |
Lo sposo aspetta il suo corteo nei prati
di Chiapparelli. Le famiglie hanno già acceso i fuochi. Si stendono grandi
tovaglie sull’erba. Si sfida la pioggia e il freddo della notte che si
avvicina. Il botto di un petardo annuncia che l’esbosco è riuscito, il Maggio è
arrivato. Il vino può scorrere. Tempo del cibo.
L'arrivo al prato Chiapparelli |
Pic-nic finale |
I ragazzi |
Panorama serale sulla valle della Salandrella. Gli ospiti
del matrimonio se ne vanno a casa. Si vestiranno a festa per passeggiare nel corso del paese. Ma per gli uomini della fatica, la giornata non è ancora finita. Vi sono gioghi da riparare, le bestie da
governare. I buoi devono passare la notte nel bosco o in campi di amici.
A notte inoltrata, vedo un gruppetto di uomini lavorare
attorno ai legni di un giogo.
Accettura, 26 maggio
Bellissima tradizione! E' un piacere vedere una passione così! Mi sai dire dove posso comprare i campanacci per le mie bestie? Grazie
RispondiEliminaGiovanni
Scusami, Giovanni
RispondiEliminaleggo solo ora il tuo commento. Grazie a te. Quest'anno, la festa di Accettura comincerà il 18 di maggio.Non credo che sia difficile trovare campanacci. I migliori, in Lucania, dicono che sono quelli di San Mauro Forte.....