Gli ultimi viaggiatori della Dancalia |
A quel tempo non avevi letto niente e ignoravi le storie di
Franchetti e di Nesbitt. Che, del resto, erano stati dimenticati dal pantheon
degli esploratori. Ma la Dancalia era la frontiera, l’ultima terra inesplorata.
Il vuoto. Là bisognava andare. Ci provai. Per quattro volte, in quegli anni, la
Dancalia mi respinse. Non mi volle. Sbagliavo qualcosa. E lei lo sapeva. Me lo
diceva. Ma io non capivo. Forse peccavo di superbia. Bisogna essere ‘ingenui’
in Dancalia. E io credevo che fosse necessario soltanto un po’ di coraggio
fasullo.
Il sale e l'Africa |
Anni dopo fu solo un istinto. Una complicità. La Dancalia mi riapparve. E
allora decisi che bisognava raggiungere quella terra con addosso solo
l’incertezza. Fu, credo, il tentativo di una impossibile fratellanza con i
carovanieri afar. Mi affidai a loro senza sapere dove mi stavano portando.
Allora la Dancalia si aprì davanti a me. Mi accolse. Mi mostrò la sua pura e
straordinaria bellezza’.
Ecco, devo a Paolo Ronc, fotografo di Trento, se alcune
pagine di un libro scritto per un dovere di gratitudine verso la Dancalia
vengono ora pubblicate. Ronc è stato capace di realizzare una splendida mostra
fotografica su questa terra. Le mie parole si sono aggrappate alle sue
immagini. Abbiamo lavorato senza che nessuno di noi due sapesse niente dell’altro. Alla
fine parole e foto combaciavano. Raccontavano. Così è nato il libro della
mostra che narra delle ‘emozioni e del silenzio’ della Dancalia. Poi due altri piccoli libretti, capitoli di un altro libro che ha bisogno ancora di tempo per
nascere, due vecchie foto (furono scattate in diapositiva mille anni fa) come
copertina de ‘Gli ultimi viaggiatori della Dancalia’ e ‘Il sale e l’Africa’.
L’editore è Apreb di Trento. I tre libri si trovano on-line: www.apreb.it/dancalia
San Casciano in Val di Pesa, 11 maggio
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