Due uomini. Anziani. Una grande barba bianca. Vesti diversi. Uno indossa gli abiti e
il cappello nero degli ebrei ortodossi. Ha un sacchetto in mano. L’altro la jallabiah araba e la kefiah
dei palestinesi. Entrambi hanno la giacca e un maglione. E' la fine dell'inverno, fa ancora freddo. E' prima mattina, i vicoli della Città Vecchia sono ancora deserti. Uno cammina velocemente. Quasi senza guardarsi attorno. Di fretta, come se mancasse il tempo. L’altro ha più difficoltà a camminare. Si appoggia a un bastone. Ma, anche se
fosse ancora in forze, il suo passo sarebbe più lento. So che, ogni tanto, saluterà qualcuno e verrà salutato dai ragazzini. I due uomini hanno una loro eleganza.
Stanno andando nella stessa direzione. L’ebreo si fermerà solo quando avrà
raggiunto il Kotel, il Muro Occidentale della sua preghiera. Il palestinese
vuole andare a passare la mattina al riparo degli alberi dell’Haram ash-Sharif, il ‘Nobile
Recinto’, la Spianata delle Moschee. La preghiera ad al-Aqsa avvicina al cielo.
lunedì 7 aprile 2014
Cronache da Gerusalemme.12/Old City
Etichette:
al-Aqsa,
Gerusalemme,
Haram ash-Sharif,
Israele,
Kote,
Muro Occidentale,
Nobile Recinto,
Palestina
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento