martedì 6 luglio 2010

Cellulari



Abitiamo in tre nella stessa casa. La nostra vicina coltiva un grande orto. Come molti, qui a Mostar. Abitudine contadina e strategia di sopravvivenza dei tempi duri.
Tutti e tre abbiamo un cellulare e una sim ‘locale’. Comprata, casualmente, in differenti negozi. 
Abbiamo fatto un errore. Stefania ha una sim croata. Mario una sim bosniaca. Io, non so come, ho una sim serba. Difficile da trovare a Mostar dove, dopo la guerra, quasi non ci sono più serbi. Siamo nella stessa cucina, sediamo nello stesso salottino, passeggiamo nello stesso orto. Eppure quando dobbiamo chiamarci per telefono è roaming internazionale. Ma se io devo chiamare qualcuno a Belgrado, faccio una chiamata nazionale. Divisione etnica delle frequenze.

Segni di Identità. La religione è un segno di identità? Ci sono bandiere della Herceg Bosna, uno stemma bombato, simbolo, nei tempi della guerra, della repubblica autoproclamata dei croati di Bosnia, che sventolano dai campanili. Drappi serbi sono su chiese ortodosse. I musulmani, a volte, mettono le loro bandiere sulle torri dell’orologio fatte costruire dai turchi. In Erzegovina bisogna essere veloci a riconoscere i segni dell’identità

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