sabato 3 luglio 2010


2. Passaggio di frontiera
La differenza si osserva a Imotski. Frontiera fra Croazia e Bosnia-Erzegovina. L’autista (bosniaco) mi avverte: ‘I croati vogliono far vedere che controllano. I bosniaci se ne fregano’. E’ la differenza fra l’Occidente e l’Oriente. La dogana croata è sfrontata. Un’esibizione di supremazia. Più valichi, sfoggio di potenza, lusso, quasi grandiosità, superiorità. Niente fuori posto. ‘Noi siamo la modernità’, spiega la Croazia.
Cento metri. Sotto la pioggia. Due doganieri bosniaci sono asserragliati in un gabbiotto. Non c’è posto per entrambi. Grosse sardine strizzate in una scatoletta. Uno controlla il traffico in entrata, l’altro in uscita. E’ una frontiera sgangherata. Come se stessimo lasciando il primo mondo per entrare nel sottosviluppo. L’agente di confine fa un gesto con la mano. Si disinteressa di noi.

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