Dona Rosa appare nella cucina dell’hostal di Pablo. E’ la donna del risveglio. A lei il compito delle colazioni. Intrico di identità: dona Rosa ha antepasados Colla, cioè ha sangue indigeno mischiato con abuelos che vennero dai paesi arabi (forse Libano, forse Siria). Indossa una bombetta e abiti colorati. E lo fa con semplicità. E’ nata ai confini con la Bolivia.
Mette sul tavolo il tesoro delle patate. Mi piace Dona Rosa: non esibisce il suo sapere, non vuole dimostrare niente. Ti dice solo che ci sono almeno 34 tipi di patate andine, las papas andina. Piccole, compatte, possono rimanere nelle dispense anche un anno o più. La papa lisa è minuscola e verde. La papa semilla è pronta per essere seminata. La papa amarilla ha molti ‘occhi’. La papa dulce è, in realtà, un rizoma, ha la forma di un bruco. E’ buonissima, ha il sapore di questa terra. Che non conosce gusti forti. Non è piccante. Non è decisa. Come se cercasse un equilibrio.
Dona Rosa ha un treccia di capelli bianchi che escono dalla strana bombetta. In questi giorni, non l’ho mai vista a capo scoperto.
Scritto molti giorni fa. A Yruya. Un luogo dove vivere per un po’.
Nessun commento:
Posta un commento