I pascoli di Zeri |
Sei maggio. Si vota a Parigi, ad Atene (alla fine si vota un
po’ dappertutto. Anche ad Algeri fra una settimana. Si vede che maggio è mese
di matrimoni, prime comunioni ed elezioni). Si vota anche a Zeri, il ‘paese che
non c’è’. In Alta Lunigiana. Confine fra Toscana, Emilia e Liguria. Paese dove
sono andato per qualche giorno per raccontare, per la rivista di Terre di Mezzo, le ‘terre fragili’ del nostro
paese.
C’era aria da bufera elettorale su quelle montagne. Campagna
elettorale piena di colpi bassi. Nemmeno si decidesse l’Eliseo. Vorrei vedere
un sondaggista alle prese con gli zeraschi. Mi piacerebbe avere le loro
previsioni sul voto.
Passo dall’anagrafe. A Zeri sono residenti 1195 persone. Non
tutti però sono ‘veri’ abitanti. Diciamo che a votare andrà l’80%. Vanno
sottratti i minorenni (92): quindi, più o meno, si presenteranno nelle vecchie scuole dei
paesi sette/ottocento persone. 194 hanno più di ottanta anni. Ci sono anche due
centenari. Saranno i grandi vecchi a decidere il sindaco di Zeri.
Le frazioni di Zeri |
Avviso in canonica |
Occhi stranieri (i miei) si stupiscono a guardare le liste
elettorali. Sono tre. Tutte di ‘centrosinistra’. Ma questa è un’osservazione da forestiero. Facile notare che nella stessa lista ci sono la
coordinatrice locale del Pdl e candidati di Rifondazione Comunista. Storie di
paese. Incomprensibili a chi non parla la lingua di queste valli. Qui si vota per famiglie, per antipatie e simpatie, per l’illusione di
avere ‘santi in paradiso’, per 'campanile'. ‘Dovevamo tenerci un sindaco che fa anche il
senatore’, ho sentito dire. Perché avrebbe garantito aiuti e interesse dalla
lontanissima Roma. Idea 'alta' della politica, insomma. Le appartenenze politiche non spiegano la politica a Zeri. Quando,
al tempo di Prodi, si svolsero le primarie del Pd qui vinse Mastella. Potenza
di un notabile locale che, a quel tempo, girellava dalle parti dell’Udeur (oggi
sta nell’Idv, se ho ben capito). Mastella, in quelle valli, prese percentualmente più consensi che a Ceppaloni. Straordinario. Il prete, un tipo arcigno, carismatico ed esorcista, dimentica di essere un buon cristiano e sbatte la porta in faccia ai politici. Viene voglia di spiegargli che hanno le loro colpe, ma hanno diritto al perdono come tutti.
La chiesa di San Lorenzo |
Nessuno dei candidati è di Zeri. La loro vita lavorativa si
è svolta fuori da queste valli. Sono ‘rissosi’ a Zeri. Eppure hanno montagne
così belle. E pascolano agnelli di fama. Non capisco. Per giorni e giorni era
‘vietato’ prendere un caffè con un candidato per non sentirsi subito additato
come un suo elettore. Mi hanno detto: ‘Io bevo il caffè con un amico da dieci
anni. E non voglio smettere. Eppure mi hanno telefonato consigliandomi di non
farlo in queste settimane’. I bar sono divisi, i paesi (Zeri è un insieme di 37
frazioni) sono divisi, le valli sono divise. Io sono un intruso, ma mi avrei voluto fare il cronista della campagna elettorale, vorrei leggere Stella e Rizzo narrare queste valli.
La terra instabile di Zeri |
Mi piacerebbe essere a Zeri il sette maggio per assistere al
conteggio dei voti. Vedere gli sguardi. Non ci capirei niente, ma mi piacerebbe
esserci lo stesso. Con la speranza che un’ora dopo i tre candidati se ne vadano
a bere vino e mangiare salame pensando ai guai di queste montagne. Non andrà così, ma lasciatemelo sognare.
San Casciano in Val di Pesa, 5 maggio
Complimenti per il testo. Conosco bene Zeri e posso confermare tutto quello che hai scritto, vero è che se uno non ci vive difficilmente può capire o spiegare certe cose. Comunque ora sappiamo chi ha vinto e credimi,non ci saranno sorprese,tutto continuerà com'è sempre stato,nel declino e nella disillusione totale. Piange il cuore sapere che posti che potrebbero offrire così tanto sono così trascurati.
RispondiEliminaFirmato..la figlia di un candidato
Ma noi siamo ostinati, vero? Che altro possiamo fare? Lasciamoci la speranza che la bellezza dei luoghi, alla fine, riesca a essere più forte delle meschinità degli uomini. Posso far ben poco per Zeri se non parlarne con chiunque incontro, se non scriverne ogni volta che mi sarà possibile, se non tornarci con grande piacere. A qualche speranza mi aggrappo anche a Zeri.
RispondiEliminaGrazie
Grazie a te, parli di quei posti con più affetto e orgoglio di tanta gente che lì è nata e cresciuta.
RispondiEliminaAllora continuiamo a sperare....
grazie a te
Perché riporre le proprie speranze ; in questa situazione le competenze e l'energia del solo sindaco non basteranno chiunque lo avesse fatto tra i tre contendenti.
RispondiEliminaQuesta volta ho vinto ma senza tutti voi e come avessi perso...
Fabio Antonioni